Il 26 ottobre, l’Oratorio Sacro Cuore di Cislago si è trasformato in un’aula informatica speciale. Grazie all’impegno di tutti i volontari di Progetto Nuova Vita, 12 bambini che frequentano il doposcuola hanno ricevuto in dono un personal computer completo di schermo, mouse e tastiera.
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Occhio umano e intelligenza artificiale ragionano e decodificano in modo differente. In questo articolo vi spieghiamo perché l’intelligenza artificiale a volte vi da una risposta non soddisfacente.
Domenica scorsa, l’associazione Progetto Nuova Vita ha partecipato con grande entusiasmo alla sagra di Peveranza, un grande evento giunto alla 48esima edizione che raccoglie migliaia di curiosi in questo quartiere di Cairate. Grazie alla partecipazione …
Il lato oscuro dell’Intelligenza Artificiale è il suo mostruoso consumo di energia. Più ricerche facciamo, più energia consumiamo, più dati diamo in pasto all’algoritmo e più l’algoritmo si sviluppa, permettendo quindi di migliorare le ricerche future e potenzialmente di permettere sempre maggiori ricerche. E’ un circolo vizioso, che si può interrompere solo tramite un utilizzo consapevole dello strumento
Il 26 ottobre, l’Oratorio Sacro Cuore di Cislago si è trasformato in un’aula informatica speciale. Grazie all’impegno di tutti i volontari di Progetto Nuova Vita, 12 bambini che frequentano il doposcuola hanno ricevuto in dono un personal computer completo di schermo, mouse e tastiera.
Ma non solo! I nostri volontari hanno lì sul posto testato ogni dispositivo, assicurandosi che tutto funzioni nel migliore dei modi, incluso il collegamento a Internet. Poi abbiamo voluto spiegare ai ragazzi cosa si può fare con i computer ricevuti e lo abbiamo mostrato lì in diretta: dai programmi di scrittura alla creazione di presentazioni, passando per l’utilizzo di strumenti come Canva e Google Classroom, i giovani utenti hanno iniziato a familiarizzare con le potenzialità di questi strumenti.
Un’iniziativa che ha coinvolto anche i genitori. Durante l’evento, abbiamo avuto l’opportunità di presentare Progetto Nuova Vita alle famiglie, spiegando i nostri valori e le nostre attività. Abbiamo sottolineato l’importanza del riuso dei computer e come questa pratica possa contribuire a ridurre l’impatto ambientale, oltre che a offrire nuove possibilità a chi ne ha bisogno. Una testimonianza preziosa sono le diverse destinazioni a cavallo di 3 continenti che alcuni dei computer preparati quest’estate hanno ormai raggiunto.
Progetto Nuova Vita crede fortemente in questo tipo di iniziative che ci coinvolgono a 360°, dalla selezione dei computer più adatti alla richiesta a noi pervenuta alla consegna all’utente finale, incluso una spiegazione delle funzionalità e possibilità garantite dall’accesso alle nuove tecnologie digitali:
Pari opportunità: Garantire l’accesso alle tecnologie digitali è fondamentale per promuovere l’inclusione e offrire a tutti gli stessi punti di partenza.
Sviluppo delle competenze: L’utilizzo del computer è una competenza sempre più richiesta nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana.
Sostenibilità: Ridurre lo spreco e dare nuova vita ai computer dismessi è un gesto concreto per l’ambiente.
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Vuoi scoprire come un Sistema Operativo open source può aiutarti a prolungare la vita del tuo dispositivo? Vuoi sapere cosa si può fare un con un vecchio PC? Quali alternative gratuite ci sono ai software commerciali?
Progetto Nuova Vita propone iniziative e progetti interessanti per gli appassionati di Linux, Software Libero, e tanto altro!
Appuntamento nella nostra sede di Piazza Libertà 7 a Cairate Sabato 26 Ottobre dalle 9-30 alle 12-30
Vi siete mai chiesti cosa vede un’Intelligenza Artificiale quando le chiediamo di analizzare una foto alla ricerca di informazioni da cercare o elementi da correggere?
Le ultime innovazioni in termini di Intelligenza Artificiale vanno (anche) in direzione delle immagini e delle foto. Vedete un panorama su Instagram e vi chiedete a quale città appartenga quella vista meravigliosa o quel monumento? Potete chiedere all’Intelligenza Artificiale di decodificare l’immagine, confrontarla con altre migliaia disponibili in rete ed arrivare ad un risposta attendibile al 99%.
Altri utilizzi vanno nella direzione opposta e permettono di impreziosire un’immagine esistente, magari aggiungendo ulteriori elementi (chessò un albero), rimpiazzarne altri (chessò una strada di cemento viene sostituita da un bucolico fiume) o anche ingrandendone/rimpicciolendone altri ancora (fare le auto più piccole e le montagne più grandi).
L’occhio umano è ormai abituato a riconoscere, analizzare e decodificare immagini in base a parametri che sono perfettamente umani e vanno dalla luminosità al contrasto, dalla distanza (prospettiva) alla naturalezza e autenticità dell’immagine (anche se un secolo e passa di pubblicità ci hanno ormai abituato a fotoritocchi e artifici grafici) e per finire anche l’emozione che una scena può suscitare (un tenero abbraccio, un caldo tramonto, e altro).
L’Intelligenza Artificiale ragiona in maniera differente e come vedete nell’esempio qui sotto, associa ad ogni pixel un colore, espresso sottoforma di valori RGB, ovvero combinazioni di Rosso ( R), Verde (G per Green) e Blu (B). Il modello matematico va poi alla ricerca di altre immagini che hanno valori simili RGB, e quando trova una corrispondenza piuttosto alta (sia a livello di colore sia della posizione degli stessi) allora comincia a pensare di essere sulla buona strada e lo comunica all’utente. Tutti questi calcoli ovviamente dovrebbero avvenire nell’arco di pochi secondi e per questo richiamare l’aiuto di una Intelligenza Artificiale richiede una certa potenza di calcolo e un conseguente consumo di energia piuttosto alto (ne abbiamo parlato qui).
Per cui la prossima volta che vedete la foto di un gattino e in un istante ne cogliete il tema, pensate che l’Intelligenza Artificiale arriva magari altrettanto velocemente alle stesse conclusioni, anche se attraverso un percorso differente. Non sempre però è altrettanto valida nel capire se è un’immagine divertente, drammatica o neutra. E di sicuro ancora non è in grado di ridere, piangere, emozionarsi…
Domenica scorsa, l’associazione Progetto Nuova Vita ha partecipato con grande entusiasmo alla sagra di Peveranza, un grande evento giunto alla 48esima edizione che raccoglie migliaia di curiosi in questo quartiere di Cairate. Grazie alla partecipazione di numerosi visitatori, abbiamo non solo incrementato significativamente la raccolta di materiale informatico e tecnologico da riutilizzare (molti hanno già preso appuntamento per donarli nelle prossime settimane, venendoci a trovare in laboratorio a Cairate il Sabato mattina), ma anche ampliato la nostra rete di volontari, con alcuni addirittura “arruolati” sul campo!
L’entusiasmo dimostrato dai bambini che hanno giocato con i videogiochi retro su piattaforma Batocera (un ottimo modo per riciclare un computer vecchiotto…) e dagli adulti che hanno scoperto le potenzialità della stampa 3D e di Arduino ci conferma che il nostro impegno per un futuro più sostenibile e inclusivo è sulla giusta strada. Ogni computer, ogni componente donato, rappresenta un’opportunità per ridurre l’impatto ambientale e offrire nuove possibilità educative a chi ne ha bisogno.
Le parole di questo articolo sono state battute attraverso la tastiera di un computer portatile e compaiono in tempo reale su di uno schermo da 13 pollici. Il computer ovviamente è attaccato ad una presa di corrente, perché la sua batteria deve ricaricarsi dall’utilizzo intensivo fatto nelle ore precedenti. Di fianco a me ho uno smartphone, che ogni tanto si illumina non appena riceve una notifica e che di tanto in tanto richiama la mia attenzione. Le notifiche ovviamente dipendono da dati che lo smartphone scarica da internet, il cui collegamento continuo è garantito dal ruoter non troppo lontano. E’ sera, quindi la luce accesa sopra il tavolo è d’obbligo, mentre in sottofondo la lavastoviglie sta andando e continuerà ad andare per un po’ dato che ho avviato il programma silenzioso, che al netto di una durata di lavaggio elevata garantisce una ridotto rumorosità.
Questo lungo preambolo per dire che il filo conduttore di buona parte delle nostre vite ruota attorno al consumo di energia elettrica, che mantiene attivi o accessi elettrodomestici, lampadine e dispositivi informatici, ma che ovviamente ha una filiera piuttosto lunga che parte dalla sua generazione e poi segue un lungo percorso per incanalarsi al voltaggio desiderato nelle nostre case, uffici, scuole, ospedali, eccetera… Senza energia elettrica una casa è invivibile, un posto di lavoro è inutilizzabile, insomma ne siamo completamente dipendenti…
Un report pubblicato a inizio anno dalla International Energy Agency (IEA)1 ritiene che nei prossimi 3 anni ci sarà una crescita vertiginosa del consumo di energia a livello mondiale, dovuta a condizioni economiche favorevoli, trainate si stima dall’economia digitale. E purtroppo nonostante l’Unione Europea veda un segno “-” di fronte al consumo di energia, segno che si riuscirà sempre più a produrre energia da fonti rinnovabili e riciclarla sempre più, ci sono altre zone del mondo come India e Cina dove l’aumento è esponenziale, e siccome il cambiamento climatico riguarda l’intero pianeta è evidente che ciò va a detrimento di tutti.
Sempre il rapporto International Energy Agency (IEA) include per la prima volta un focus sul consumo di energia legato ai data center, le gigantesche server farm che conservano i nostri dati, gestiscono blockchain e criptovalute e in anni recenti anche gli algoritmi di intelligenza artificiale. Essi sono responsabili del consumo del 2% di energia nel 2022, che potrà sembrare poco ma è l’equivalente di quanto usato dal solo Giappone, la cui economia è ancora una delle più importanti al mondo.
L’Intelligenza Artificiale Generativa, trainata da Chat-GPT, richiede un consumo di energia assai elevato, perché i suoi server non solo sono disponibili e al lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ma richiedono prima energia per essere allenati e poi altrettanta per essere interrogati dagli utenti e creare testi, immagini e ultimamente anche video. Per fare un esempio, allenare il modello di Chat GPT-3 ha richiesto 1300 megawatt-ora (MWh), corrispondenti al consumo annuale di 130 case statunitensi2. Ma poi ovviamente più ricerche facciamo, più il consumo aumenta, e stimando un consumo di 2,9 watt-ora a ricerca e 9 miliardi di ricerche giornaliere, ecco allora che in un anno avremo il consumo di energia della città di Milano (circa 1 milione e mezzo di abitanti)3.
Sembra un tunnel senza fine: più ricerche facciamo, più energia consumiamo, più dati diamo in pasto all’algoritmo e più l’algoritmo si sviluppa, permettendo quindi di migliorare le ricerche future e potenzialmente di permettere sempre maggiori ricerche. E’ un circolo vizioso, che si può interrompere solo tramite un utilizzo consapevole dello strumento. In Francia la chiamano “Sobrietà Digitale“4, un invito a pensare se ogni nostra azione digitale possa essere effettuata in modo diverse, in maniera meno energivora, salvando ad esempio un file in locale anziché nel cloud (i cui server richiedono energia e acqua per funzionare ed essere raffreddati), oppure limitando le ricerche tramite Chat-GPT solo a ciò che l’IA sa fare meglio (generare contenuti) e rivolgersi ad altri portali per domande più semplici, ricette, compiti di matematica, e così via. Ridurre il numero di device in circolazione e quindi connessi a Internet è un altro modo per ridurre il nostro impatto sui server, così come chiedersi prima di ogni acquisto di un nuovo gadget connesso se la sua variante analogica è comunque efficace per soddisfare i nostri bisogni (abbiamo bisogno di un frigorifero che rinfreschi i cibi o un amico chiacchierone che conosce migliaia di barzellette?).
La salvaguardia del pianeta non passa soltanto attraverso il riciclo e la raccolta differenziata, ma comincia anche dalle nostre abitudini e dalle comodità informatiche che l’evoluzione tecnologica ci ha permesso di avere e delle quali molto spesso abusiamo…
Nei primi 6 mesi del 2024, l’associazione Progetto Nuova Vita è stata impegnata in un fitto programma di iniziative, all’insegna del riciclo informatico, della diffusione del software libero e dell’inclusione nel mondo digitali di chi fino ad ora ne era estraneo.
Ecco un riassunto di quanto realizzato finora:
Febbraio: ci siamo ritrovati per discutere e definire di quali progetti e idee sviluppare nel 2024, mentre nel frattempo stavamo preparando la nostra partecipazione alla Fiera dell’Elettronica a Malpensa Fiere, un’occasione per far conoscere la nostra attività e sensibilizzare il pubblico sull’importanza del riuso informatico.
Marzo: in occasione del Safer Internet Day abbiamo incontrato gli studenti della Scuola Media Dante Alighieri per parlare con loro di sicurezza online, presentando le infinite opportunità di internet ma anche i suoi rischi reali.
Aprile: abbiamo anzitutto espanso i nostri confini territoriali partecipando al Como Fun, quindi abbiamo ricordato l’importanza del riciclo e dell’evitare lo spreco di risorse in concomitanza della Giornata della Terra e infine abbiamo donato e installato una lavagna interattiva alla scuola di Peveranza, per favorire l’apprendimento digitale degli alunni in età prescolare.
Giugno: anche se il meteo non è stato dei più gentili, noi c’eravamo al Girinvalle 2024, promuovendo i nostri corsi e le nostre iniziative a tutti coloro che hanno deciso di fare una passeggiata lungo il fiume Olona. Sempre a Giugno abbiamo preparato un nutrito lotto di computer da destinare alla popolazione ucraina di Korosten, duramente colpita dalla guerra e impossibilitata ad accedere anche alle risorse informatiche basilari, che per loro significa connettersi con il resto del mondo che sostiene compatto la cause ucraina.
Luglio: nonostante l’aria di vacanze abbiamo anche a Luglio dato il nostro contributo a una spedizione medica in Kenya a sostegno del popolo Masai, donando un computer che sarà installato presso un dispensario medico.
E non è finita qui! Nei prossimi mesi autunnali, abbiamo in programma diverse nuove iniziative, tra cui:
Ripresa dei corsi di informatica di base per imparare ad usare il computer, gli smartphone e internet.
Attivazione di corsi dedicati a chi vuole conoscere Arduino e sperimentare con la celebre scheda elettronica.
Organizzazione di una conferenza a tema videogiochi, per conoscerli meglio e divertirsi in maniera consapevole insieme ai propri figli e nipoti.
Vuoi unirti a noi? Progetto Nuova Vita è sempre alla ricerca di nuovi volontari che vogliano contribuire alle nostre attività. Se hai voglia di fare la differenza, vieni a trovarci nelle sedi di Olgiate Olona e Cairate!
Per saperne di più visita il nostro sito web e seguici su Facebook e Instagram.
Korosten è una città ucraina a 2 ore di macchina dalla capitale Kiev, ma anche a meno di un’ora di strada dal confine bielorusso1. Nel Febbraio 2022 quando le divisioni corazzate russe hanno invaso l’Ucraina passando proprio per la Bielorussia, non ci hanno messo molto per dirigere il proprio fuoco contro gli abitanti di Korosten.
2 anni e passa più tardi, Korosten si trova ancora sulla linea del fronte e la situazione è ancora drammatica, “precaria” per usare le parole di Paola dell’associazione Progetto Korosten2. “Non possiamo programmare niente ” ci scrive via Whatsapp “non sappiamo cosa accadrà il giorno dopo… È una dimensione di precarietà assoluta che segna soprattutto i bambini. Rivediamo i nostri amici dopo un anno quasi tutti hanno avuto una perdita a causa della guerra…“
Quando ci hanno contattati, chiedendo di preparare alcuni PC da poter inviare agli abitanti di Korosten, noi di Progetto Nuova Vita ci siamo subito dati da fare. Un dispositivo informatico non può certo sostituire un tozzo di pane, un affetto che non c’è più, gli amici di un tempo partiti per il fronte, ma rappresenta una finestra sul mondo, un portale con cui rimanere in contatto con i parenti che sparsi per l’Europa, la possibilità per un ragazzo di mantenersi in pari con i programmi scolastici. Non vogliamo minimizzare, ma è un dono veramente prezioso…
E ora a Korosten ci sono 6 postazioni assemblate, configurate e spedite da Progetto Nuova Vita. 6 PC, completi di monitor, mouse e tastiera, che a Luglio hanno attraversato l’Europa per giungere a Korosten, affrontando un viaggio lungo e pericoloso, reso ovviamente più difficile da controlli e posti di blocco.
Abbiamo configurato la lingua inglese, lasciando poi le istruzioni necessarie per modificare la lingua in Ucraino per poter essere utilizzato veramente da chiunque avesse necessità.
Ci piace raccontare e condividere queste storie di vita associativa, perché dietro il banale e apparentemente inutile gesto della donazione di un PC non più in perfetta forma o semplicemente in disuso, si nascondono talvolta grandi gesti di generosità, coordinati dalle molte associazioni di volontariato sparse per i nostri comuni, che insieme possono fare tanto e portare aiuto praticamente ovunque. Incluso nei teatri di guerra…
Il processore Zilog Z80 terminerà a Giugno di essere prodotto. Un processore la cui produzione viene interrotta di solito non desta notizia, interessa giusto gli addetti ai lavori, che si troveranno al massimo una dicitura diversa nel momento in cui inseriscono un ordine.
Alla fine, aprendo un qualsiasi computer ci si trova di fronte ad una miriade di chip, circuiti, bus, eccetera e sono in pochi coloro che riescono a decifrare ogni singola sigla riportata su ciascuno di essi.
Ma ehi, il decommissionamento dello Zilog Z80 è qualcosa che non capita tutti i giorni. Parliamo, infatti, di un processore progettato nel 1975 e entrato in commercio l’anno successivo, 48 anni fa! La sua pensione è oltre che strameritata, ora anche vicinissima, dato che l’omonima azienda Zilog, produrrà l’ultimo lotto a Giugno1.
Una pubblicità del 1976 compara lo Z80 e il processore rivale, Intel 8080
Oltre ad essere estremamente longevo (probabilmente un record assoluto!), la sua elevata qualità ha fatto sì che si trovasse nel cuore pulsante di una lunghissima lista di computer, console, cabinati arcade e in anni più recenti su microcontroller per sistemi embedded.
Lo troviamo a inizio del suo ciclo vitale al comando della versione da sala giochi di Pacman, e poi anche su gran parte dei pionieri nel mondo dei videogame come il ColecoVision, lo ZX Spectrum, l’MSX, l’Amstrad CPC, il Game Boy e il Sega Megadrive.
A firmare il progetto (in tandem con il nipponico Masatoshi Shima) è un italiano, Federico Faggin, assoluta star dell’informatica che dopo gli inizi nell’Olivetti degli anni ’70 ha poi avuto fortuna in Intel, finendo per fondare la Zilog e altre compagnie informatiche successivamente2.
Il microprocessore originale. La foto è un ingrandimento perchè la superficie era di 3 millimetri quadrati!
E ora che succederà allo Zilog Z80, pronto per essere consegnato alla storia della tecnologia? Sicuramente molti esemplari finiranno nei musei, testimonianza di un’epoca lontana e pioneristica, ma assolutamente fondamentale per poter assicurare a tutti noi la potenza di calcolo che oggigiorno abbiamo in tasca e sulle scrivanie a prezzi tutto sommato popolari.
Ma se amate le idee originali e anche un po’ folli, beh sappiate che in Giappone (e dove altrimenti?), ci sono macchinette Gachapon che in cambio di 500 yen (circa 3 euro) eroga una capsula al cui interno si trova random un Processore3. Il suo utilizzo concreto? Probabilmente nullo, ma volete mettere nell’esporre la collezione completa di Processori che hanno fatto la storia?
In Giappone si trovano distributori automatici di CPU
Un gesto di solidarietà ha appena varcato i confini italiani per raggiungere un villaggio Masai in Africa. Un computer portatile, preparato nei giorni scorsi, è partito alla volta di Lempapuli, dove sarà messo a disposizione di un ambulatorio medico locale.
L’iniziativa, frutto di un passaparola tra associazioni, rappresenta un contributo prezioso per migliorare le condizioni di vita di questa comunità e per facilitare il lavoro del personale sanitario. E noi di Progetto Nuova Vita siamo orgogliosi di aver contribuito a metterlo in atto!
Grazie alla tecnologia, anche i villaggi più remoti dell’Africa sub-sahariana possono ora accedere a un mondo di informazioni. Il computer donato permetterà all’ambulatorio di:
Registrare dati e informazioni: la possibilità di salvare in memoria dati sanitari della popolazione locale permette di mantenere uno storico e facilitare le diagnosi attraverso un numero di dati a disposizione superiore al passato.
Accedere a banche dati mediche: Consultando studi scientifici e linee guida internazionali, il personale sanitario potrà migliorare la diagnosi e la cura dei pazienti.
Comunicare con altre strutture: La possibilità di scambiare informazioni con altri ospedali e centri di ricerca faciliterà la gestione di casi complessi e l’accesso a specialisti.
Fornire servizi aggiuntivi: Il computer potrà essere utilizzato per tenere registri sanitari elettronici, gestire appuntamenti e informare la popolazione sui temi della salute.
Questa donazione si inserisce in un contesto di collaborazione più ampio tra i Masai di Lempapuli e Progetto Nuova Vita. Questa non è la prima volta che Progetto Nuova Vita offre un sostegno concreto a questa popolazioni africane.
L’esempio di questa donazione è un invito per tutti a contribuire, ciascuno secondo le proprie possibilità, a migliorare le condizioni di vita delle comunità più svantaggiate del pianeta: basta un computer rigenerato, sul quale è installato del software open source, per migliorare le condizioni di vita di un villaggio Masai contribuendo ad innalzare gli standard sanitari a cui la popolazione può accedere. E in fin dei conti soltanto i duri di cuore non riescono ad emozionarsi guardando il video di ringraziamento che ci è stato inviato!
A che punto siamo con il 5G? Quella tecnologia tanto osteggiata dai complottisti pronta ad attivare micro-chip diluiti nel vaccino anti-Covid (!?!), oggetto di scontri geopolitici tra Cina e Stati Uniti su chi per primo avrebbe coperto il globo terracqueo.
Dati alla mano pare a buon punto, anzi sembra proprio che in alcuni Stati (Italia inclusa) resti veramente poco da fare. In Europa l’Italia è quarta per copertura (99,7%), fanno meglio Cipro, Malta e Olanda che però hanno una superficie minore della nostra. Nemmeno i Paesi nordici, l’industriale Germania o la vicina Francia riescono a raggiungerci.1
Piccola lezione di storia: era il 2018 quando le principali aziende di telecomunicazioni italiane gareggiarono all’asta di assegnazione delle frequenze che avrebbero poi costituito l’infrastruttura 5G e cumulativamente pagarono allo Stato italiano 6,5 miliardi di Euro2. E’ naturale che ora vogliano rientrare dell’investimento, eppure qualcosa fino ad oggi è andato storto.
Pare che i consumatori non si siano precipitati in massa a richiedere un upgrade del proprio piano tariffario passando dal consueto 4G alle più veloci, affidabili e sicure reti 5G. Il problema sembra puramente di comunicazione: i casi d’uso presentati non sono stati sufficientemente persuasivi e anche quei pochi che hanno ricevuto una certa spinta commerciale (vedi alla voce streaming e gaming) non sono stati abbastanza. Il dubbio è legittimo: il 4G è una tecnologia assolutamente ancora affidabile per l’utilizzo quotidiano, allora perché pagare di più per avere un’esperienza d’uso forse appena appena migliore?3
Ecco allora che all’orizzonte si profila un nuovo terreno di caccia “commerciale”: network privati in tecnologia 5G ad uso esclusivo delle aziende medio-grandi. Coloro che hanno a disposizione spazi immensi di magazzini o impianti produttivi, magari dislocati in più regioni italiane o nazioni o addirittura continenti. Serve un’infrastruttura potente ed affidabile, precisa nel controllare ogni singolo ingranaggio e al tempo stesso capace di pescare informazioni salvate su server diversi.
Dati del 2022 dicono che l’Italia è il sesto paese al mondo per numero di robot nelle industrie2, dove gran parte della complessità non risiede tanto nell’assicurarsi che ciascun automa svolga il compito per il quale è stato programmato, ma che tutti gli automi lavorino all’unisono, in sincronia perfetta sia per evitare incidenti (ad esempio un incidente tra due robot che stanno trasportando pacchi o componenti in giro per l’impianto) sia per efficientare la macchina produttiva e massimizzare la resa degli impianti. La rete 5G ad esempio nel ridurre fino quasi ad azzerare la latenza è di molto più performante delle attuali 4G.
La possibilità di essere più veloci nell’effettuare calcoli, movimentare dati, recuperare informazioni rende le reti 5G anche nettamente più sicure, proprio perché possono individuare falle nel sistema di cybersecurity in una frazione di secondo e in un’altra frazione di secondo agire di conseguenza, ad esempio interrompendo la connessione o modificando l’algoritmo di criptazione dei dati per fregare l’hacker proprio quando si sentiva prossimo alla breccia informatica.
Ci sono altri benefici da considerare, ma sembra oramai sicuro che il 5G entrerà da qui a pochi anni prepotentemente nelle nostre vite non dalla porta principale (quella consumer) come ci saremmo aspettati, ma dalla proverbiale finestra (il segmento business) che con l’avvento del 4G era andato un po’ a traino, mentre ora a chiamato a fare la parte del leone e spingere il paese verso una nuova fase della connettività Internet senza fili.
Commissione Europea, Marzo 2023, % sulla popolazione. Link al report
Sole 24 Ore, 20 Novembre 2023, “Imprese e atenei ‘scoprono’ le reti private del 5G“
I grossi problemi che l’Italia ha nella connessione via cavo/fibra ottica, dove molte area del paese non sono coperte, è invece compensata da reti dati di gran lunga migliori tanto che alcuni utenti si affidano a queste reti anche all’interno delle mura domestiche e dei luoghi di lavoro
Sede Legale: Via L. Greppi, 4 - Olgiate O. (VA)
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Sede operativa Cairate - piazza Libertà 7
Tel: 348.313.7411
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